Presentazione del libro “Carlo Leidi. ‘C’è del nuovo in questa terra’. Scritti di fotografia, politica, cultura e società”. Un evento di successo.

Un grande successo di pubblico e una bella serata densa di ricordi, annedoti ed emozioni. La presentazione del libro “Carlo Leidi. ‘C’è del nuovo in questa terra’. Scritti di fotografia, politica, cultura e società”, a cura di Giovanni Mimmo Boninelli, pubblicato dalla Fondazione per la storia economica e sociale di Bergamo, che si è tenuta ieri pomeriggio, mercoledì 6 marzo, a Bergamo presso la Sala Mosaico dell'Ex Borsa Merci è stata una serata che entrerà nella memoria della città.

Carlo Leidi (Bergamo, 22 marzo 1930-28 gennaio 1998) è stato una figura di spicco nella Bergamo della seconda metà del Novecento, per valore professionale, vivacità intellettuale, statura morale e impegno civile a livello locale e nazionale.

L’interesse per la sua figura scaturisce dal sovrapporsi di prospettive diverse, delle quali alcune sono forse più note: il notaio di successo; il politico che, dopo una giovanile militanza nella Democrazia Cristiana, transita per il Partito comunista approdando infine al “Manifesto”; l’amministratore locale che svolge diversi mandati in Consiglio comunale. Ma c’è anche il fotografo competente e appassionato, che racconta partecipe le trasformazioni del territorio e di Città alta, o il viaggiatore in terre lontane, così come l’impegno nella creazione di Slow Food e del Gambero Rosso. Aspetti diversi del suo caparbio “stare nel mondo dalla parte del torto”, come amava affermare; e se l’attività professionale di notaio sta al centro della vita di Carlo Leidi, i momenti che egli aveva definito, in più occasioni, “esperienze da dilettante” – cioè svolte per diletto e senza formalità alcuna – sono forse i veri colori del suo mondo. 

Sono intervenuti alla presentazione, per illustrare tutte le dimensioni dell’operosità di Carlo Leidi, Emilio Moreschi, Amministratore delegato Fondazione Bergamo nella Storia (al Museo storico è stato donato, dai figli di Carlo Leidi, un Fondo delle carte del padre, 1968-1997); Pier Luigi Fausti, Presidente uscente Consiglio Notarile di Bergamo; Valentino Parlato, giornalista, co-fondatore de “Il manifesto”; Antonio Parimbelli, già notaio e collega di Leidi; Riccardo Schwamental, fotografo e Mimmo Boninelli, curatore del volume.

Gli interventi sono stati moderati da Giuseppe De Luca, Presidente della Fondazione storia economica e sociale di Bergamo.

Un incontro vivace, grazie ai relatori che hanno saputo interpretare lo spirito di ironia e di umanità di Leidi; diceva infatti Leidi, a proposito del suo lavoro: “Quello che rende tollerabile questa professione, altrimenti noiosa, è che tu hai comunque un rapporto umano con la gente, ti tiene aperta la porta verso problemi umani”.

L’opera, che consta di un centinaio di contributi tra articoli, recensioni, lettere, saggi, presentazioni a mostre fotografiche, è stata realizzata grazie alla collaborazione tra il Consiglio Notarile di Bergamo, la Fondazione Bergamo nella Storia e la Fondazione per la Storia economica sociale, che ha ospitato il volume nella sua collana “I Protagonisti”.