Domande e risposte per saperne di più…

Per offrire alcune informazioni aggiuntive sul tema, riportiamo di seguito le risposte ad alcune delle domande più frequentemente rivolte ai Notai. (a cura del Notaio Guido de Rosa)

 

Cosa occorre scrivere nel testamento olografo?

La risposta a questa domanda deve essere valutata caso per caso, a seconda della situazione di ciascuno. Per esempio: non avere legittimari, cioè non avere coniuge, figli e ascendenti consente una maggiore libertà di scelta. La presenza, invece, di legittimari - ovvero di parenti stretti - ai quali la legge riserva diritti sull'eredità, impone una distribuzione equilibrata del patrimonio ereditario.

E' utile fare testamento? Se sì, quando?

E’ utile in vari casi, per esempio quando non si hanno parenti stretti. Può essere utile anche quando, in base alla legge, la successione pone in una situazione di comproprietà soggetti che, tendenzialmente, potrebbero configgere.  Alcuni esempi: il coniuge senza figli che concorrere con i genitori o con i fratelli e le sorelle del coniuge defunto; oppure una persona che, dopo un primo matrimonio con figli, si risposa e ha figli da un'altra relazione.
È sempre opportuno richiedere la consulenza del Notaio, il quale potrebbe anche consigliare di… non fare testamento!

In assenza di testamento, come si attribuisce l'eredità?

Il Codice Civile (Libro Secondo, Titolo Secondo, articoli 565 e seguenti) stabilisce come si divide l’eredità fra i parenti.

Facciamo due esempi. Nel primo caso una persona lascia coniuge e figli: l'articolo 581 stabilisce che al coniuge spetta un terzo dell'eredità se concorre con due o più figli, la metà se concorre con un figlio solo. Il resto spetta ai figli, in parti uguali se sono più d'uno.
Nel secondo caso, la persona ha solo dei figli: l'art. 566 stabilisce che succedono i figli, legittimi e naturali, in parti uguali fra loro.

Compito del Notaio è spiegare come si devolve l'eredità in tutti gli altri casi, e illustrare tutte le particolarità del caso, come i diritti dei figli adottivi, dei figli concepiti, ma non ancora nati, al momento della successione, i diritti del coniuge separato o divorziato.

Le tasse sull'eredità sono state abolite?

In parte sì, ma non completamente. Sono soggette a tassazione le successioni con immobili nelle quali vanno pagate le imposte ipotecarie e catastali, oltre a tributi minori. Le imposte suddette ammontano, complessivamente, al 3% del valore fiscale degli immobili, che si calcola - nella maggior parte dei casi - sulla base delle rendite catastali. Se l'erede, anche in ipotesi di concorso con altri, ha i requisiti soggettivi della "prima casa" può applicarsi una tassazione più favorevole, che riduce le imposte alla misura fissa (168 euro per l'imposta ipotecaria, altri 168 euro per l'imposta catastale). Spetta al Notaio spiegare quali sono, esattamente, i requisiti per fruire del trattamento fiscale più favorevole.

Quali documenti occorrono al Notaio per svolgere le pratiche quando si apre una successione?

La domanda va rivolta al Notaio di fiducia, che fornirà una risposta precisa dopo aver acquisito le informazioni del caso. Innanzitutto, va consegnato al Notaio il certificato di morte e, se presente, il testamento olografo che regola la successione. In tal caso, per procedere con la pubblicazione è necessario “l’estratto per riassunto dell’atto di morte”. In linea generale, sono necessari i documenti di identità personale degli aventi diritto all'eredità, i loro codici fiscali, i documenti comprovanti l'acquisto degli immobili da parte del defunto, i certificati catastali relativi ai suddetti immobili che si trovassero in possesso degli eredi, lo "stato di famiglia originario" nel quale sono attestati i rapporti di parentela sussistenti tra il defunto e i familiari.