Nuovo Organismo di Mediazione compartecipato da CCIAA, CND, Ordini degli Avvocati e dei Commercialisti di Bergamo.

Bergamo, 26 luglio 2011 – Nasce a Bergamo, prima esperienza sul territorio nazionale, l’Organismo di Conciliazione partecipato dal Consiglio Notarile Distrettuale, dagli Ordini degli Avvocati e dei Commercialisti ed Esperti Contabili, sotto l’egida della Camera di Commercio di Bergamo.

Il Regolamento di Mediazione che ne disciplina il funzionamento è il frutto di una fattiva e proficua collaborazione tra la Camera di Commercio – il cui servizio di conciliazione è iscritto al Registro degli organismi deputati alla gestione delle mediazioni del Ministero della Giustizia ai sensi del DM 180/2010 -  e gli Ordini giuridico contabili della provincia di Bergamo.

Il nuovo Regolamento assume un’importanza di rilievo soprattutto in seguito al recente Decreto Legislativo (n. 28 del 4/3/2010) che in diverse materie ha introdotto l’obbligatorietà del tentativo di mediazione stragiudiziale, quale condizione di procedibilità per l’instaurarsi di un eventuale successivo giudizio.

L’innovativo provvedimento definisce un preciso quadro di riferimento per la composizione delle controversie civili e commerciali tra due o più soggetti, comprese le liti tra imprese, e tra imprese e consumatori con l’assistenza di un mediatore indipendente, imparziale e neutrale.

L’Organismo partecipato di Mediazione abbina le competenze della Camera di Commercio e degli Ordini giuridico contabili al fine di assicurare la massima competenza nella prestazione dell’attività di mediazione a servizio dei cittadini, delle imprese e di tutti gli enti presenti sul territorio della provincia di Bergamo, con l’obiettivo ultimo di assicurare affidabilità, autorevolezza ed efficacia dei servizi di Mediazione stragiudiziale.

“L’accordo tra la Camera di Commercio e gli Ordini giuridico contabili – ha dichiarato Pier Luigi Fausti,  Presidente del Consiglio Notarile di Bergamo –  è positivo sotto diversi aspetti.  Innanzitutto, esso consente di  predisporre un organismo che, sotto la regia di un ente pubblico, la Camera di Commercio, e pur compatibilmente con una cornice normativa ancora poco chiara e in fase di definizione, è in grado di assicurare indipendenza, riservatezza e competenza alla soluzione rapida e informale delle controversie. Inoltre, consolida a livello territoriale un’iniziativa che può consentire risparmi di tempo e denaro sia ai privati sia alle imprese, tramite una soluzione innovativa e rispettosa delle caratteristiche giuridico culturali del nostro Paese, e pertanto realmente praticabile. Da ultimo, l’iniziativa congiunta che ha portato alla nascita dell’Organismo di Mediazione dimostra che gli Ordini professionali giuridico contabili sono sempre più orientati al servizio dell’interesse generale e che, nel perseguimento di tale fine, sono utili ed efficaci”.

Cuore del nuovo Regolamento  è il Consiglio di Mediazione. Composto da cinque Consiglieri nominati dalla Camera di Commercio - di cui 1 scelto direttamente, 3 su designazione degli Ordini professionali (un rappresentante per Ordine), oltre al Responsabile dell’Organismo di Mediazione, che ne fa parte di diritto - si occupa, in particolare, di: tenere l’elenco dei mediatori di cui promuove la formazione e la selezione; controllare il rispetto delle modalità e dei criteri di nomina dei mediatori; approvare le clausole conciliative tipo; proporre le modifiche al Regolamento e al Codice Etico; avanzare proposte o suggerimenti e pareri in ordine all’organizzazione e alla gestione dei servizi attinenti allo svolgimento dei procedimenti di mediazione; esprimere pareri in ordine alla conclusione di collaborazioni con Enti od Istituti attinenti alla mediazione.

“L’iter previsto dal Regolamento - aggiunge Fausti – prevede la massima collaborazione tra Camera di Commercio e Ordini sia nella fase di avvio, rendendo possibile il supporto delle Segreterie degli Ordini, sia nella fase di svolgimento dell’incontro di mediazione, che può avvenire oltre che nella sede camerale anche nelle Sedi istituzionali degli Ordini nonché negli Studi professionali.

La disposizione di legge che introduce in materie rilevanti la Conciliazione obbligatoria ha un’importanza sistemica – conclude Fausti-. Essa, di fatto, può portare concreti e specifici vantaggi a cittadini e imprese, consentendo un reale risparmio di tempo e denaro ed anche agevolazioni fiscali. In prospettiva potrà anche alleggerire l’onere del sistema giudiziario che grava sui contribuenti. Servirà, da parte di tutti, un po’ di “pratica” dell’iter procedurale; saranno necessari “aggiustamenti” che solo l’esperienza potrà suggerire. Ma non credo di esagerare paragonando questa innovazione alle più importanti riforme normative degli ultimi anni: anche in questo caso siamo di fronte ad un cambiamento reale e culturale in grado di produrre effetti rilevanti sulla vita dei cittadini.”